Il lavoro personale
🟠Grazie Silo, e il lavoro personale
Mario RodrÃguez Cobos, detto Silo.
ho passato con lui più di quindici anni della mia vita da attivista e ricercatore, e non ho mai smesso di considerarlo un vero maestro.
Ieri era l’anniversario della morte, avvenuta nel 2010, e pensavo cosa mi è ancora vivo, cosa può essere ancora attuale e utile per la vita di tutti i giorni di tutto il suo lavoro per cercare di #Umanizzare la Terra
E penso che sia il lavoro personale quotidiano.
Ovvero dedicarsi tutti i giorni a lavorare con se stessi, su se stessi.
E’ una cosa che, senza chiamarla così, avevo iniziato a fare fin da ragazzo, e per questo mi aveva risuonato molto.
Non è neanche una cosa specifica di un personaggio..
Ma cosa è il “lavoro personale”?
E’ riflettere su cosa sto pensando. E perché lo sto pensando.
E’ osservare come mi comporto. Cosa modifica il mio comportamento?
E’ imparare a rilassare le tensioni quando si è tesi, aumentare l’attenzione quando serve stare attenti, migliorare la percezione riducendo i rumori secondari, o accorgersi dei propri limiti sensoriali.
E’ saper separare la percezione dall’interpretazione, ovvero quello che vedo e quello che penso su quello che ho visto.
E’ imparare a fare silenzio e ascoltarsi in profondità .
E’ saper accumulare energia e saperla tirare fuori quando serve.
E’ sapere fissare un’immagine dentro la propria mente e proteggerla dalle distrazioni.
E’ migliorare la memoria delle esperienze.
E’ chiarirsi su cosa è davvero importante e cosa invece è secondario.
E’ ricordarsi della propria posizione nell’universo e nel tempo.
E’ valutare se quello che pensiamo va insieme a quello che sentiamo e a quello che facciamo.
E’ avere la capacità di rivedere le proprie credenze quando scopriamo nuove verità .
E’ fare esercizi, studiare, colmare le lacune che sentiamo.
E’ capire se una sostanza che ingeriamo ci altera in qualche modo.
E’ chiedersi se quello che stiamo facendo va bene. dove stiamo andando?
E’ riconoscersi in tanti altri che ci hanno preceduto, che vivono insieme a noi, o che arriveranno poi.
E’ non frenare il proprio agire per il timore di fallire o di essere giudicati.
E’ sapere che basta essere umani per poter fare lavoro personale. Lo possono fare tutti.
E tanto altro, ma credo che ci siamo capiti.
Tutti i giorni. Per tutta la vita.
Grazie, Silo!