Camminare

Camminare

“Ma io sono bravo a camminare in auto, non su questi sentieri così ripidi…”

In effetti la salita era bella ripida, 200 metri di dislivello senza sosta, e ne abbiamo viste di tutte: signore con le vertigini bloccate su scalinate, chi cercava di motivare con “dai mancano solo 23 passi!” (non era vero), chi dopo 5 minuti era già in affanno… sarà che il sentiero era molto attraente (una delle vie delle 5 Terre) e ci si poteva illudere fosse una semplice passeggiata lungo il mare.

Chi non avesse letto i cartelli iniziali o non si fosse informato, non era minimamente consapevole di cosa stare per fare.

Però lo stava facendo. Imprecando, ironizzando, cercando di trovare nuove forze, ma lo stava facendo.

Se avessimo detto chiaramente: guardate che è un sentieri abbastanza impervio di due ore e suderai otto camicie, qualcuno avrebbe rinunciato.

Nel sorridere pensando a quel vecchietto napoletano che “ma io cammino sempre in macchina”, mi si sono collegati tre pensieri: una sulla motivazione, sull’ignoranza, sull’opportunità.

  1. GRATIFICA l’IMPEGNO, NON IL RISULTATO
  2. L’IGNORANZA PUÒ INTRAPRENDERE NUOVI SENTIERI
  3. NON PUOI FERMARE IL VENTO, DEVI SAPERE COME FABBRICARE MULINI

Chi si occupa di educazione o genitorialità, sa quanto siamo tutti diversi, e non si può imporre un modello unico, quindi neanche pretendere risposte uniche e tantomeno risultati unici (a meno che siamo dei fascitelli ma io vivo nel mondo umanista-progressista).
E’ più importante valorizzare il tentativo e l’impegno che uno applica secondo le proprie capacità e particolarità, che un eventuale finale risultato.
Non è un concetto difficile da comprendere. Ero ragazzino quando già pensavo che non ci si può aspettare gli stessi risultati da un laureato benestante di Milano rispetto ad un figlio di allevatori nel deserto, o che non si può pretendere di mettere in gara uno che nella vita pensa solo a fare sport con un intellettuale zoppo. Sono pensieri banali, lo so. Ma forse non così compresi.

Mi ha sempre fatto sorridere la scenetta di quel ragazzo che inventava non ricordo se la macchina volante o la pila.. insomma qualcosa di davvero innovativo, giustificandosi con “non ho studiato, scusa, non sapevo che non si poteva fare”.
Avere a monte il pregiudizio (pre - giudizio: ovvero giudicare prima di aver affrontato la situazione) che una cosa sia impossibile o difficilissima, uccide l’azione e la motivazione. Uno sta fermo. Addio cambiamento o scoperte dei più bei panorami che la costa ligure possa offrire.
C’è chi sa di non sapere abbastanza, o che c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire. Chi non si accontenta e sa pregustare future sensazioni. O semplicemente ama tentare nuovi sentieri perché la curiosità in sé è una buon motivatore.

Infine accettare la realtà: alcuni fenomeni sono naturali, inevitabili.
Il vento (salvo cambiamenti eco-ambientali drammatici ma non è il caso), le radiazioni solari, l’irrazionalità media degli esseri umani.
E’ inutile pensare di voler fermare il vento, soprattutto con le mani, in base ad una pure bellissima idea che potremmo migliorare il mondo.
Bisogna avere il realismo di guardare la realtà per come è e applicare un nuovo sguardo: ti serve energia? inventa e costruisci mulini a vento.
(per la cronaca la frase 3 lo diceva Cervantes in Don Chischiotte che spero tutti abbiano letto)

Come si declina tutto questo nella situazione attuale?
Sicuramente non ci serve ribattere l’irrazionalità/tragicomicità della campagna elettorale in corso.
O stupirsi che stamani il TG5 apriva con l’importante esercitazione militare USA/Coreana contro il pericolo nucleare della Corea del Nord.

Dovremmo lodare e incoraggiare chiunque, ma proprio chiunque, si adoperi nel tentativo di fare qualcosa per migliorare il mondo. E non parlo solo dei nostri amici ed amiche che la pensano come noi. Ma anche chi la pensa diversamente.
Faccio fatica a trovare personaggi politicamente interessanti dentro FdI/Lega e Forza Italia, ma sicuramente dentro Unione Popolare, dentro i Verdi/SI, e sicuramente anche dentro al PD ci sono. Persone di valore etico e morale convinte di poter dare un contributo positivo alla società.

Già che ci sono non nascondo la mia radicale critica verso che nel M5S abbia da sempre cercato l’interesse personale. Un piccolo aneddoto: era il 2007 e già vedevo nei primissimi gruppi amici di Beppe Grillo persone di evidente estradizione destra/destra che annusava possibili elevazioni politiche e si metteva la maglietta dell’attivista. Non sono così ingenuo da illudermi che siano tutti come noi.

Infine elogiamo chi non ha certezze, e si tiene uno spiraglio per tentare nuove strade e l’umiltà di ammettere di non avere sempre ragione, anzi addirittura cambiare idea pubblicamente e chiedere scusa nel momento in cui si raggiungono nuove comprensioni.

Qui termino le considerazioni di oggi, così come terminano le nostre vacanze. Si sta per tornare al mondo denso. Oppure troppo poco denso, a voi la scelta.

#considerazioni 20220822

Stefano Cecere
Stefano Cecere
Ricercatore, Sviluppatore, Educatore, Attivista, Umanista, Papà.

Ricerco, Sviluppo e Condivido nell’intersezione tra Giochi, Educazione, Tecnologie Digitali, Creatività, Filosofia Umanista per una Politica Progressista 2050. E papà 2x

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