Leghiamoci bene ed ascoltiamo…

Nella mitologia greca le sirene non erano come la nostra “Ariel”.. giovane innoncente ragazzina.. bensì erano più degli esseri mostruosi che con le loro irresistibili melodie incantavano i marinai per farli naufragare sugli scogli delle loro isole rocciose.

Delle tipe dalle quali stare alla larga, insomma. Un vero disastro per il mondo marinaio.

Ma Ulisse voleva sapere. voleva guardare negli occhi. non voleva starci alla larga. Non voleva far finta di niente e sconnettere il problema.

E per questo prese delle precauzioni:

mise i tappi alle orecchie dei suoi marinai, e si fece legare all’albero della nave. per poter sentire e non rischiare l’irreristibile.

Qualcuno può vedere in questo episodio dell’Odissea qualcosa di molto interessante anche per i nostri giorni…

dove abbiamo un mondo che in continuazione cerca di ipnotizzarci e farci andare verso determinate situazioni, incantando con le sue immagini false e assurde. portando tutto e tutti alla rovina o all’alienazione.

Forse è bene cominciare a cercarci dei bei alberi. molto robusti, e legarci insieme ai nostri cari e amici.

Non vogliamo e non possiamo più sconnettere queste “sirene”, ma neanche lasciarci andare ad un adattamento autodistruttivo.

se poi arriva la grande onda…

.. ah: domani si dovrebbe chiudere il prossimo Fannullone ! 🙂

Stefano Cecere
Stefano Cecere
Ricercatore, Sviluppatore, Educatore, Attivista, Umanista, Papà.

Ricerco, Sviluppo e Condivido nell’intersezione tra Giochi, Educazione, Tecnologie Digitali, Creatività, Filosofia Umanista per una Politica Progressista 2050. E papà 2x

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